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CARTOLARIZZAZIONE SUPERBONUS 110%

Per il SuperBonus sentiamo e sentiremo parlare di cartolarizzazione dei crediti.

Al momento i crediti bloccati hanno un valore pari a euro 15.000.000.000,00.

In attesa degli incontri tra governo Meloni e associazioni interessate dalla fine dei crediti legati al bonus, una delle soluzioni potrebbe prevedere la "trasformazione" dei crediti d'imposta tramite la cartolarizzazione: cosa significa?

La cartolarizzazione è un processo finanziario in cui si vendono crediti (ovvero debiti) a una società specializzata che, per pagarne il prezzo di acquisto, emette dei titoli obbligazionari.

Si definisce "cartolarizzazione" perché il credito viene trasformato in "carta", cioè obbligazioni.

Nel caso del SuperBonus si tratterebbe di cedere i crediti derivati da ristrutturazioni di case appartamenti, villette e condomini a una società specializzata che a sua volta li emetterebbe sotto forma di obbligazioni sul mercato. Le obbligazioni sarebbero poi acquistate da investitori istituzionali.

In sintesi, i crediti originati dai lavori del SuperBonus verrebbero impacchettati in un prodotto finanziario che poi sarebbe acquistato da investitori istituzionali.

Le operazioni di cartolarizzazione sono tuttavia complesse, anche per lo stigma che si portano dietro: nel report sul mercato di ottobre la Commissione Europea scrive: "A distanza di 15 anni dalla grande crisi finanziaria, la cartolarizzazione risente ancora della stigmatizzazione venutasi a creare in quel periodo, che la fa apparire come uno strumento complesso d'ingegneria finanziaria. È risaputo che la scarsa regolamentazione della cartolarizzazione ha contribuito in modo significativo alla crisi dei mutui subprime che dal mercato statunitense si è rapidamente diffusa in tutto il sistema finanziario mondiale, con conseguenze di vasta portata per i contribuenti e le imprese dell’Ue e del resto del mondo".

Come cambia il SuperBonus con la cartolarizzazione

Ancora non è certo che la cartolarizzazione cambierà il SuperBonus, il dibattito politico è appena iniziato.

Ma quali sarebbero i vantaggi, soprattutto per i cittadini?

La cartolarizzazione avrebbe il vantaggio di far ottenere a chi inizia i lavori in casa propria liquidità immediata, senza dover aspettare di spalmare la spesa nei cinque anni successivi tramite sconti nella dichiarazione dei redditi. Per contro l’imprenditore che si è introdotto in questo cammino il vantaggio è chiaro, ossia quello di poter disporre della somma immediatamente ed al completo. Per contro l’aspetto poco conveniente è il costo di questa operazione che, se spalmata a 5 anni, ossia il tempo minimo previsto per la cartolarizzazione, avrebbe un costo variabile dal 20 al 30% a seconda delle condizioni di mercato, lasciando un MOL variabile dell’80-85% sul 110% previsto.

Nella cartolarizzazione sarebbe cruciale il ruolo degli investitori istituzionali, ma non minore quello degli investitori classici, dei sottoscrittori privati che, sicuramente, potrebbero beneficiare di un prodotto finanziario contro-garantito da garanzia sovrana, ossia di Stato.

Tra le ipotesi avanzate, potrebbero essere sicuramente coinvolti nell'acquisto dei crediti il sistema bancario, la Sace e Cassa depositi e prestiti (Cdp), per quanto riguarda gli investitori istituzionali, ma sicuramente troverebbe spazio anche il collocamento provato organizzato e collocato mediante intermediari finanziari provati.

Tuttavia, non è ancora detto che il governo Meloni scelga questa via, ne tantomeno che questa via possa applicarsi a investitori e/o collocatori che non siano istituzionali.

Uno degli elementi fondamentali per poter prendere in considerazione il procedo di cartolarizzazione di un debito di stato è l’insieme dei parametri dettati dallo Stato stesso per la organizzazione del processo, ossia: Limiti di collocamento; Accettazione o meno del processo di cessione; Confini normativi dettati dal sistema di controllo.

European Global Guarantees Ventures LTD garantisce (NR) netto ricavo medio del Cliente in proporzione al credito cartolarizzato:

NR MINIMO

NR minimo del 78%, esempio: Valore Credito Ceduto euro 10.000.000,00€ per netto ricavo minimo pari a euro 7.800.000,00€

NR MASSIMO

NR massimo dell'84%, esempio: Valore Credito Ceduto euro 10.000.000,00€ per netto ricavo massimo pari a euro 8.400.000,00€

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